"Che sapore hanno i muri", il libro di Paolo Aleotti alla Fondazione Basso di Roma
Antonella Rita Roscilli
NuoviPercorsi/Sarapegbe, 20 dicembre 2023
Nella Sala Conferenze della Fondazione Basso di Roma, alle ore 15.00 del 21 dicembre, si terrà la presentazione del libro di Paolo Aleotti “Che sapore hanno i muri” (CasaSirio Editore, 344 pagine, 20 euro). L’incontro sarà trasmesso in diretta sul canale Youtube della Fondazione Basso
Il libro è il racconto di un’esperienza di nove anni insieme ad alcuni detenuti e detenute del carcere di Bollate. Bollate è un carcere vicino Milano, che da vent’anni adotta la legge italiana, secondo la quale le porte delle celle, durante il giorno, possono restare aperte. Al contrario di altre carceri, Bollate offre a detenute e detenuti la possibilità di seguire molte attività alternative.
Tra queste, c’è il Progetto TeleRadioReporter, il Laboratorio condotto da Paolo Aleotti, che si propone di insegnare ai detenuti l’arte di fare radio e televisione: cioè giornali radio, podcast e documentari. Nell’Istituto penitenziario di Bollate, Aleotti si è messo anche in ascolto dei detenuti ed è nato un intenso scambio, divenuto dialogo. Il libro dà perciò voce a detenute e detenuti attraverso il racconto delle loro storie di vita, emerse durante le ore di laboratorio: vite di errori commessi e di redenzioni possibili, con la riconquista di sogni per il futuro.
Da questo scambio sono nate anche delle riflessioni che Aleotti rivolge al lettore sulla realtà penitenziaria italiana. “Che sapore hanno i muri” racconta di una «dimensione diversa del carcere dove si torna con i piedi a terra solo quando si capisce che si ha di fronte una persona e non un reato. Bollate è questo: “una buona opportunità” nel chiaroscuro di un mondo ipocrita”
Paolo Aleotti inizia a lavorare in Rai nel 1968, per la trasmissione radiofonica Per Voi Giovani. Dal 1976 è giornalista professionista nel Gr3 Rai, come inviato speciale in Europa, Usa e America latina. Dal 1990 al 2000, è corrispondente dagli Stati Uniti per i giornali radio e i TG della Rai. Dal 2001 è capo degli Spettacoli e Speciali del Giornale Radio Rai 1,2,3. Dal 2003, per Rai3, realizza inchieste e documentari, tra cui una serie di reportage per la trasmissione Ballarò. Nel 2007 è autore e inviato per la trasmissione RT, a fianco di Enzo Biagi. Dal 2007 al 2013 è curatore di Che Tempo Che Fa, su Rai 3. Dal 2002 è professore di Giornalismo radiotelevisivo alla Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma. Dal 2017 insegna Giornalismo radiotelevisivo presso la facoltà Limed (linguaggio dei media) e presso la Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica di Milano. Dal 2013 coordina il progetto TeleRadioReporter presso il carcere di Bollate. Ha pubblicato La Hoolywood dell’era pulp e Che sapore hanno i muri.
-------------------------------------------------------------------------------Nella Sala Conferenze della Fondazione Basso di Roma, alle ore 15.00 del 21 dicembre, si terrà la presentazione del libro di Paolo Aleotti “Che sapore hanno i muri” (CasaSirio Editore, 344 pagine, 20 euro). L’incontro sarà trasmesso in diretta sul canale Youtube della Fondazione Basso
Il libro è il racconto di un’esperienza di nove anni insieme ad alcuni detenuti e detenute del carcere di Bollate. Bollate è un carcere vicino Milano, che da vent’anni adotta la legge italiana, secondo la quale le porte delle celle, durante il giorno, possono restare aperte. Al contrario di altre carceri, Bollate offre a detenute e detenuti la possibilità di seguire molte attività alternative.
Tra queste, c’è il Progetto TeleRadioReporter, il Laboratorio condotto da Paolo Aleotti, che si propone di insegnare ai detenuti l’arte di fare radio e televisione: cioè giornali radio, podcast e documentari. Nell’Istituto penitenziario di Bollate, Aleotti si è messo anche in ascolto dei detenuti ed è nato un intenso scambio, divenuto dialogo. Il libro dà perciò voce a detenute e detenuti attraverso il racconto delle loro storie di vita, emerse durante le ore di laboratorio: vite di errori commessi e di redenzioni possibili, con la riconquista di sogni per il futuro.
Da questo scambio sono nate anche delle riflessioni che Aleotti rivolge al lettore sulla realtà penitenziaria italiana. “Che sapore hanno i muri” racconta di una «dimensione diversa del carcere dove si torna con i piedi a terra solo quando si capisce che si ha di fronte una persona e non un reato. Bollate è questo: “una buona opportunità” nel chiaroscuro di un mondo ipocrita”
Paolo Aleotti inizia a lavorare in Rai nel 1968, per la trasmissione radiofonica Per Voi Giovani. Dal 1976 è giornalista professionista nel Gr3 Rai, come inviato speciale in Europa, Usa e America latina. Dal 1990 al 2000, è corrispondente dagli Stati Uniti per i giornali radio e i TG della Rai. Dal 2001 è capo degli Spettacoli e Speciali del Giornale Radio Rai 1,2,3. Dal 2003, per Rai3, realizza inchieste e documentari, tra cui una serie di reportage per la trasmissione Ballarò. Nel 2007 è autore e inviato per la trasmissione RT, a fianco di Enzo Biagi. Dal 2007 al 2013 è curatore di Che Tempo Che Fa, su Rai 3. Dal 2002 è professore di Giornalismo radiotelevisivo alla Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma. Dal 2017 insegna Giornalismo radiotelevisivo presso la facoltà Limed (linguaggio dei media) e presso la Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica di Milano. Dal 2013 coordina il progetto TeleRadioReporter presso il carcere di Bollate. Ha pubblicato La Hoolywood dell’era pulp e Che sapore hanno i muri.TEXTO EM PORTUGUÊS (Testo in italiano)
“Che sapore hanno i muri”, o livro de Paolo Aleotti na Fondazione Basso em Roma
por
Antonella Rita Roscilli
NuoviPercorsi/Sarapegbe, 20 dicembre 2023
Na Sala de Conferências da Fondazione Basso em Roma, às 15h00 do dia 21 de dezembro, haverà a apresentação do livro de Paolo Aleotti “Che sapore hanno i muri” (Que sabor têm os muros”) (CasaSirio Editore, 344 páginas, 20 euros). O encontro será transmitido ao vivo pelo canal Youtube della Fondazione Basso.
O livro conta a história de uma experiência de nove anos em que o autor esteve junto com alguns presidiários e presidiárias da prisão de Bollate. Bollate é uma prisão perto de Milão, na região italiana da Lombardia, que há vinte anos adota a lei italiana, segundo a qual as portas das celas podem permanecer abertas durante o dia. Ao contrário de outras prisões, Bollate oferece aos presos a possibilidade de realizar muitas atividades alternativas.
Entre estas, a oficina ministrada por Paolo Aleotti, com o projeto TeleRadioReporter, visa ensinar aos presos a arte de fazer rádio e televisão: ou seja, jornais de rádio, podcasts e documentários. No instituto penitenciário de Bollate, Aleotti se dedicou à arte da escuta com os presos. Nasceu assim uma intensa troca, que se tornou um verdadeiro diálogo entre eles. Portanto, a obra dá voz aos presos por meio de relatos de suas histórias de vida, relatos surgidos durante as horas do seminário: contos sobre os erros cometidos, sobre os possíveis resgates, por exemplo a reconquista de sonhos para o futuro.
A partir dessas trocas surgiram também algumas reflexões que Aleotti dirige ao leitor sobre a realidade penitenciária italiana. “Che sapore hanno i muri” fala de uma dimensão diferente da prisão onde voltamos a ter pés no chão somente quando percebemos de estar perante uma pessoa e não um crime. Bollate é isto: “uma boa oportunidade” no claro-escuro de um mundo hipócrita”
Paolo Aleotti começou a trabalhar na Rai-Radiotelevisione Italiana em 1968, no programa de rádio Per Voi Giovani. Desde 1976 é jornalista profissional no Noticiario Gr3 Rai, como correspondente especial em paises da Europa, EUA e América Latina. De 1990 a 2000, foi correspondente nos Estados Unidos, para jornais de rádio e programas de notícias da RAI. Desde 2001 é chefe de Programas e Especiais do Jornal Rádio Rai 1,2,3. Desde 2003, para a Rai3, produz investigações e documentários, incluindo uma série de reportagens para o programa Ballarò. Em 2007 foi autor e correspondente do programa RT, ao lado de Enzo Biagi. De 2007 a 2013 foi editor de Che Tempo Che Fa, na Rai 3. Desde 2002 é professor de Jornalismo de Rádio e Televisão na Escola de Jornalismo Lelio Basso, em Roma. Desde 2017 leciona jornalismo de radiodifusão na faculdade Limed (linguagem midiática) e na Scuola di Giornalismo della Università Cattolica di Milano. Desde 2013 coordena o projeto TeleRadioReporter na prisão de Bollate. Na Itália publicou os livros “La Hoolywood dell’era pulp” e “Che sapore hanno i muri”.
por
Antonella Rita Roscilli
NuoviPercorsi/Sarapegbe, 20 dicembre 2023
Na Sala de Conferências da Fondazione Basso em Roma, às 15h00 do dia 21 de dezembro, haverà a apresentação do livro de Paolo Aleotti “Che sapore hanno i muri” (Que sabor têm os muros”) (CasaSirio Editore, 344 páginas, 20 euros). O encontro será transmitido ao vivo pelo canal Youtube della Fondazione Basso.
O livro conta a história de uma experiência de nove anos em que o autor esteve junto com alguns presidiários e presidiárias da prisão de Bollate. Bollate é uma prisão perto de Milão, na região italiana da Lombardia, que há vinte anos adota a lei italiana, segundo a qual as portas das celas podem permanecer abertas durante o dia. Ao contrário de outras prisões, Bollate oferece aos presos a possibilidade de realizar muitas atividades alternativas.
Entre estas, a oficina ministrada por Paolo Aleotti, com o projeto TeleRadioReporter, visa ensinar aos presos a arte de fazer rádio e televisão: ou seja, jornais de rádio, podcasts e documentários. No instituto penitenciário de Bollate, Aleotti se dedicou à arte da escuta com os presos. Nasceu assim uma intensa troca, que se tornou um verdadeiro diálogo entre eles. Portanto, a obra dá voz aos presos por meio de relatos de suas histórias de vida, relatos surgidos durante as horas do seminário: contos sobre os erros cometidos, sobre os possíveis resgates, por exemplo a reconquista de sonhos para o futuro.
A partir dessas trocas surgiram também algumas reflexões que Aleotti dirige ao leitor sobre a realidade penitenciária italiana. “Che sapore hanno i muri” fala de uma dimensão diferente da prisão onde voltamos a ter pés no chão somente quando percebemos de estar perante uma pessoa e não um crime. Bollate é isto: “uma boa oportunidade” no claro-escuro de um mundo hipócrita”
Paolo Aleotti começou a trabalhar na Rai-Radiotelevisione Italiana em 1968, no programa de rádio Per Voi Giovani. Desde 1976 é jornalista profissional no Noticiario Gr3 Rai, como correspondente especial em paises da Europa, EUA e América Latina. De 1990 a 2000, foi correspondente nos Estados Unidos, para jornais de rádio e programas de notícias da RAI. Desde 2001 é chefe de Programas e Especiais do Jornal Rádio Rai 1,2,3. Desde 2003, para a Rai3, produz investigações e documentários, incluindo uma série de reportagens para o programa Ballarò. Em 2007 foi autor e correspondente do programa RT, ao lado de Enzo Biagi. De 2007 a 2013 foi editor de Che Tempo Che Fa, na Rai 3. Desde 2002 é professor de Jornalismo de Rádio e Televisão na Escola de Jornalismo Lelio Basso, em Roma. Desde 2017 leciona jornalismo de radiodifusão na faculdade Limed (linguagem midiática) e na Scuola di Giornalismo della Università Cattolica di Milano. Desde 2013 coordena o projeto TeleRadioReporter na prisão de Bollate. Na Itália publicou os livros “La Hoolywood dell’era pulp” e “Che sapore hanno i muri”.Traduzione in portoghese di A.R.R.